Coriolus Versicolor e sindrome da fatica cronica

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Il coriolus versicolor è uno dei funghi più comuni. È facile vederlo attaccato ai ceppi di legno marcescenti. Ha una tipica forma a ventaglio e striature caratteristiche e variopinte lungo tutto il suo corpo, con colori che vanno dal bianco, al marrone, al rossiccio, al verde fino all’area ciò e e al bluastro. Per la sua caratteristica forma è noto anche con il nome di Coda di tacchino.

Nel 1965 un ingegnere chimico della Kureha Chemical Industry Company Ltd., in Giappone, notò che il suo vicino di casa, affetto da carcinoma gastrico, ormai allo stadio terminale, si curava assumendo ogni giorno un preparato a base di un particolare fungo: il Coriolus Versicolor. Nonostante le condizioni dell'uomo inizialmente sembrassero disperate, con il passare dei mesi l'ingegnere lo vide migliorare fino al punto di essere in grado di tornare al lavoro. L'ingegnere convinse la sua azienda a studiare tale rimedio e il risultato, nel 1971, fu l'estrazione del PSK (PoliSaccaride K), il principio attivo del Krestin, un vero e proprio farmaco antitumorale, prescritto in Giappone insieme ai chemioterapici come immunomodulatore non specifico per i pazienti affetti da cancro.

Il coriolus versicolor è stato oggetto di numerosissimi studi clinici sia in vivo sia in vitro.

Solo a titolo di esempio, un riesame sistemico su 28 studi clinici effettuati su pazienti affetti da tumore al polmone, ha confermato che PSK può migliorare la funzione immunitaria, ridurre i sintomi associati al tumore, ed estendere la sopravvivenza.

Tra le varie applicazioni, recentemente è emersa la possibilità di utilizzare l’estratto di questo fungo come coadiuvante nel supporto di pazienti affetti da Sindrome da Fatica cronica (CFS).

Questa patologia, poco conosciuta e molto complessa da diagnosticare, ha un’incidenza stimata tra 0,4% e 1% e colpisce prevalentemente le donne. Nel 2017 i CDC di Atlanta (Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie) adottano come definizione di caso quella dei Criteri dell'Institute of Medicine (IOM) che nel 2015 ha stilato un rapporto sulla patologia. Questi criteri comprendono:

Sintomi primari:

  • Fatica Cronica (che comporta una riduzione sostanziale delle capacità di svolgere attività personali, occupazionali e sociali; che dura da almeno 6 mesi; che non è di tutta la vita; che è sproporzionata allo sforzo; che non è sostanzialmente alleviata dal riposo); vanno ovviamente escluse tutte le altre cause di stanchezza quali ipotiroidismo, epatite B o C cronica, tumori, depressione maggiore, schizofrenia, demenza, anoressia nervosa, abuso di sostanze alcoliche ed obesità.

  • PEM (post-exertional malaise) ovvero malessere post-sforzo

  • Disturbi del sonno

  • Intolleranza ortostatica e/o

  • Problemi cognitivi

Sintomi Secondari:

  • Dolori (dolori articolari e muscolari; mal di testa, mal di gola...)

  • Problemi di tipo immunologico

  • Problemi di tipo neuroendocrino

  • Infezioni

La malattia è fortemente debilitante tanto da indurre chi ne soffre a lasciare il lavoro o la scuola. Non esistono attualmente cure farmacologiche che possano alleviare i sintomi, né tantomeno risolvere la patologia.

Anche le cause di questa patologia sono ancora per la maggior parte misteriose; si ipotizza che alla base ci sia uno squilibrio del sistema immunitario, a seguito di una infezione ad esempio da parte EBV, Citomegalovirus o HSV, ma anche da altri retrovirus oppure a causa dell’esposizione a inquinanti e xenobiotici.

La dottoressa Jean Monro del Breakspear Hospital di Londra ha preso in esame una la situazione di alcuni pazienti affetti da questa sindrome valutandone i livelli di anticorpi e il livello di cellule NK. Tutti i 36 pazienti esaminati avevano anticorpi per il virus Epstein Barr e/o herpes virus 6 e/o citomegalovirus. I pazienti sono stati trattati con Coriolus versicolor (compresse da 500 mg) per due mesi, al termine di questo periodo i livelli di cellule Nk, di linfociti T e T Helper risultavano aumentati, dimostrando un miglioramento della risposta immunitaria sia innata sia adattativa. Anche le condizioni generali dei pazienti erano in generale migliorate.